Intervistando il colorist
Andy Minuth - Lead Colorist, 1000Volt Post Production,
Istanbul
Originario della Germania, dove ha
lavorato come DI, Andy Minuth è ora Lead Colorist alla
1000Volt Post Production di Istanbul. Appassionato di colore,
Andy è in grado di unire la sua profonda conoscenza tecnica
delle immagini e del color management con i suoi istinti più
creativi. Abbraccia entrambe le culture- orientale e
occidentale - anche nella sua quotidianità e confessa che la
sfida più grande deve ancora arrivare - quella del futuro
papà.
Hai cominciato come editor. Che
cosa ti ha spinto nel mondo del colore?
Mi è sempre piaciuto molto lavorare con
le immagini. Photoshop, animazioni grafiche e così via. Mi
divertono tutti. Una volta verso il 2003 (mentre lavoravo come
editor Avid), ho sentito qualcosa sul color grading. Ho subito
voluto saperne di più e ho iniziato a reperire più
informazioni che potevo. Era il mix perfetto tra creatività e
tecnologia d'avanguardia. Ho buttato giuù un piano per
diventare colorist, sono andato all'università e dopo la
laurea ho cercato lavoro come colorist. Da quel momento in
poi, c'è stato tanto duro lavoro e notti in bianco.
Nel 2015 ti sei spostato da
Monaco a Istanbul. Com'è cambiato il tuo lavoro da una nazione
all'altra?
In Germania mi occupavo principalmente
di lungometraggi e, in alcuni casi, di qualche episodio per la
televisione. Invece, da 1000Volt a Istanbul il mio lavoro si
focalizza soprattutto sulle pubblicità, anche se mi capita
regolarmente di occuparmi anche di film.
Facendo un paragone tra i due paesi, il
risultato finale non è poi così diverso. Ma qui si può sentire
il sole del Mediterraneo e, generalmente, le mie immagini
tendono ad essere più luminose e colorate.
Hai fatto il grading di
The Mountain II, il
film drammatico a più alto incasso in Turchia. Come hai creato
i look per la storia?
Il mio approccio fondamentale nello
sviluppo dei look è sempre quello di evitare di lottare contro
il materiale e di seguire l'istinto. La maggior parte delle
volte, se sei sulla buona strada, migliori quello che c'è già
e lavori più intensamente sugli shot più problematici che non
corrispondono.
Alpen Caglar - il regista del film - è
un vero autore. Prima di iniziare a lavorare sul progetto, mi
ha dato una lista di film da guardare a casa la sera. Questo
mi ha molto aiutato ad entrare nel mood giusto per il suo
film, che è un drammatico di guerra molto realistico sulle
squadre speciali che sono dietro le linee dell'ISIS.
Solitamente i classici film in Turchia sono commedie. Sono
rimasto molto sorpreso e felice dell'incredibile successo di
The MountainII, perchè è un genere indipendente.
Alper era impegnato a finire l'editing
e il suono mentre io stavo lavorando al colore. In tutto ci
siamo visti solo un paio di volte per pochi minuti, ma io gli
inviavo regolarmente i punti chiave e aspettavo i suoi
feedback. Ha avuto fiducia in me sin dall'inizio e abbiamo
instaurato da subito un ottimo rapporto.
Il primo giorno ho sviluppato dei LUT
specifici per il progetto, basati sulle emulazioni di stampa
Kodak. Volevo ottenere una maggiore definizione delle ombre
rispetto alla pellicola stampata ma con una palette di colore
simile. Inoltre, ho esteso leggermente il range dei toni
freddi.
Alper aveva un'idea ben precisa dei
look di alcune scene e mi ha fornito i suoi grades per alcuni
shots. Li ho trasferiti in P3 con Truelight Color Spaces e ho
aggiunto gli altri shots alla sequenza. Per il resto del film,
si è dimostrato totalmente aperto ai miei suggerimenti, che ho
costruito utilizzando il LUT show personalizzato. Una delle
mie sfide era quella di far scorrere le immagini durante tutta
la narrazione, che conteneva molti flashback.
C'è una scena o una sequenza
particolare in questo film che hai trovato particolarmente
stimolante o divertente?
Abbiamo ricevuto l'ultima ora del film
solo 3 giorni prima della deadline di consegna. La parte
conteneva la scena della batatglia climatica finale, in cui
c'erano moltissimi tagli ed efeftti speciali. È stata
una vera sfida riuscire a finire la sequenza in tempo. ce
l'abbiamo fatta - e il sistema Baselight non mi ha mai
abbandonato durante questa fase intensiva.
In merito allo sviluppo dei
look.... dal tuo punto di vista, quanto di questo processo si
relaziona alla scienza del colore e quanto al grading?
Cìè una parte del mio lavoro che mi
diverte molto: io la definisco "Ingegneria del colore".
Consiste nel selezionare, applicare e modificare la giusta
scienza del colore su un lavoro specifico. Nel mio stile,
questa è una parte fondamentale del look e del grading.
Divido il mio lavoro in due parti
principali: per prima cosa cerco e metto a punto un processo
per il progetto; in un secondo momento modifico i singoli shot
da inserire nel processo. Idealmente, la modifica è solo una
correzione di esposizione. Ma nella realtà ci può impiegare
fino a 20 layers.
Ci puoi raccontare del grading
al film Baskin, horror - thriller turco?
Baskin è stato il mio primo
lungometraggio in Turchia. E da allora anche uno dei miei
prefriti. Il film è un viaggio da incubo di un gruppo di
poliziotti all'inferno, e contiene molte immagini surreali. Il
regista Can Evrenol e il DP Alp Korfali hanno sperimentato
molto e hanno selezionato un'ampia palette di colori per la
pellicola. Questo mi ha dato la possibilità di variare molto.
Mi sono ispirato ai grandi registi horror italiani degli
anni'70 e '80, come Lucio Fulci e Dario Argento, e ho cercato
di trovare una versione contemporanea di quel look colorato e
realistico.
Al nostro primo incontro Can ha
realizzato subito che ero un fan degli horror; da quel momento
mi ha lasciato una libertà incredibile. Ho prestato
particolare attenzione alla texture del film, lavorando con la
Diffusion e la Grain di Baselight.
Quello che amo di più di Can è che ha
una mentalità aperta. Un aneddoto: il montaggio più memorabile
del film è quando il minibus pieno di polizziotti sta
percorrendo una strada e passa la video camera. Nel montaggio
successivo il frame è sottosopra, come se stessero passando ad
un'altra dimensione. In origine non doveva essere così, ma un
Flip/Flop è stato applicato automaticamente due volte,
erroneamente, da Baselight. Quando l'ho visto me ne sono
innamorato subito e l'ho mostrato a Can. Anche a lui è
piaciuto ed è finito sia nel film che nel trailer.
Per coloro a cui è piaciuto Baskin:
ho appena ultimato il mio lavoro sul secondo film di Can,
Housewife. Ha delle immagini molto iconiche ed è
stato girato in lingua inglese.
Che cosa apprezzano di più i
tuoi clienti del tuo lavoro con Baselight?
Con Baselight mi sento incredibilmente
a mio agio e quasi senza limiti. Nonostante non abbiano
solitamente una conoscenza tecnica molto profonda, i clienti
riescono a percepire come il colorist si senta rispetto a
questi strumenti. E questo li fa sentire più tranquilli.
Alcuni clienti arrivano alla sessione
di grading con particolari scene e shots complessi. Spesso le
condizioni di ripresa non sono ottimali, per esempio. Con
Baselight posso offrire loro delle soluzioni molto veloci e
rassicurarli sul risultato finale.
Come ti tieni aggiornato sulle
tecnologie emergenti?
Penso che non si debba mai smettere di
imparare. Altrimenti ci si annoia. Inoltre, insegno
regolarmente, e questo incrementa la mia conoscenza. Oltre a
tutto ciò, cerco di presenziare alle fiere di settore, come
l'IBC di Amsterdam, e mantengo un contatto molto stretto con
FilmLight, che è costituita da grandi esperti e cerco sempre
di confrontarmi con persone più intelligenti.
Ti definiresti più un colorist
tecnico o piuttosto uno che segue l'istinto?
Per la parte creativa tendo a dare
fiducia a quello che sento e ad ascoltare attentamente il
cliente. La conoscenza tecnica ti aiuta a trovare delle
soluzioni quando il tuo istinto ti dice che qualcosa non sta
andando bene. Inoltre, ti fa oltrepassare i confini aiutandoti
a trovare delle soluzioni efficienti ad eventuali
problematiche.
Io ho un background tecnico molto forte
e credo che sia una parte sempre più importante per i colorist
di oggi. Ma quando lavoro ad una serie di shots, sono
prevalentemente mosso dall'istinto e raramente controllo i
flussi per esempio.
Proprio di recente hai scritto
una review su BaseGrade di Baselight 5.0. È uno
strumento che raccomanderesti ad altri colorist? Se sì,
perchè?
Sono grandi notizie! È come se
avessero appena rilasciato la nuova stagione di uno show sul
color grading e i colorist non dovrebbero pererselo.
BaseGrade ha un approccio più naturale
nel grading e uno strumento ad alta precisione che definisce
la gradazione delle immagini. Consiglierei a tutti di leggere
l'intero articolo.
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Ci puoi spiegare perchè, dal
tuo punto di vista, i Truelight Color Spaces e l'ACES
"permettono al colorist di minimizzare la corrispondenza di
colore iniziale e focalizzarsi maggiormante sulla parte
creativa"?
Quando hai impostato il colore
correttamente in Baselight, l'immagine risulta corretta. Ciò
significa che sembra approssimativamente come quando è stato
girato. Quello è il punto di partenza ideale per fare grading,
perchè ogni cambiamento che viene fatto da quel momento in poi
è dettato dal gusto artistico. Quando devi regolare
manualmente le codifiche di telecamere diverse, perdi molte
energie e tempo con qualcosa che poteva essere risolta
automaticamente dal computer. Lo stesso vale per i diversi
formati output. Perchè dovremmo ignorare le conquiste
scientifiche?
Dove trovi la tua ispirazione?
Semplicemente vivendo. Istanbul è la
città più stimolante che abbia mai visto. Qui convivono
costruzioni romane di 2000 anni fa e grattacieli
contemporanei. La cultura orientale e occidentale si fondono
insieme. Ci sono così tanti colori, odori, suoni e texture
diversi. E tutto sta cambiando molto rapidamente. La città ha
un'energia enorme.
A parte quello, cerco sempre di
immergermi in tutti i visual. Dipinti, fotografie, film e così
via.
Se dovessi promuovere il
sistema di color grading di Baselight ai tuoi clienti, quali
sono le prime tre peculiarità che gli diresti?
Baselight è il modo più veloce per
raggiungere i tuoi obiettivi.
Il pannello di controllo Blackboard è
il migliore presente sul mercato. È molto robusto e
dopo un pò sembra quasi un'estensione del cervello.
La filosofia e la comunicazione di
Filmlight sono totalmente dedicate ai colorist professionisti.
Il team di supporto, la sensibilità ai feedback dei
consumatori e lo sviluppo delle strategie sono tutti
incredibili.
Che cosa fai per staccare la
spina?
Faccio una passeggiata o una corsa
lungo il Bosforo. E anche se sembra strano, dopo una lunga
giornata di lavoro mi piace rilassarmi guardando un film a
casa.
Quali sono i tuoi prossimi
progetti?
La mia splendida moglie sta per dare
alla luce il nostro primo figlio entro un paio di settimane.
Sono estremamente emozionato.
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